Luigi Cipriani
Luigi Cipriani (Contigliano, 1923 – Roma, 1982) è stato un politico italiano, presidente della Regione Lazio dal 1972 al 1973 per la Democrazia Cristiana.
Ha lavorato come insegnante a Rieti.
Membro della Democrazia Cristiana, fu eletto nel gennaio 1972 presidente del Lazio, a capo di una giunta quadripartita composta, oltre che dalla DC, da PSI, PSDI e PRI.
Dopo il mandato presidenziale Cipriani fu vice-presidente del Consiglio regionale del Lazio. Tra i meriti che gli vengono riconosciuti c’è l’impegno profuso, assieme all’ex-ministro Franco Maria Malfatti, per la realizzazione della superstrada Rieti – Torano e per l’ammodernamento della strada statale 4 Via Salaria nei tratti Roma-Rieti e Rieti-Ascoli Piceno.
A lui sono intitolate delle vie a Contigliano e nel quartiere Campoloniano di Rieti, nonché uno dei viadotti della Rieti-Torano. (fonte: wikipedia)
Rinaldo Santini
Rinaldo Santini (Roma, 27 dicembre 1914 – Roma, 6 luglio 2013) è stato un politico italiano, sindaco di Roma dal 1967 al 1969 e Presidente della Regione Lazio dal 1973 al 1975.
Proveniente dal sindacato, Rinaldo Santini ha ricoperto il ruolo di segretario della Camera del lavoro di Roma (nella CGIL unitaria); il 30 aprile 1950 è tra i fondatori della CISL, a Teatro Adriano.
Nel 1952 è eletto consigliere comunale e consigliere provinciale per la Democrazia Cristiana. Nel 1956 e nel 1960 è nuovamente consigliere comunale e assume l’incarico di assessore nelle giunte guidate da Umberto Tupini e da Urbano Cioccetti. È ancora Assessore al Bilancio nella Giunta Della Porta (1962-64) e Assessore all’Urbanistica e all’edilizia privata nella Giunta Petrucci (1964-67). Alla fine del 1967 Amerigo Petrucci tenta il grande salto alla Camera dei deputati e, in previsione delle elezioni politiche del 1968, si dimette da Sindaco, indicando quale successore il suo Assessore all’Urbanistica. Il 29 dicembre 1967, Rinaldo Santini è eletto Sindaco dal Consiglio comunale e nomina quest’ultimo Assessore al Bilancio in una giunta nuovamente di centro-sinistra. Durante l’amministrazione Santini sono attuate le prime isole pedonali ed alcuni itinerari preferenziali per i mezzi pubblici. Unico tra i Sindaci di Roma, Santini è stato anche presidente della Regione Lazio, nella prima legislatura regionale, nuovamente alla guida di una giunta di centro-sinistra, dal 24 ottobre 1973 alle elezioni amministrative del 1975. Nel febbraio 1978 fu rinviato a giudizio, per interesse privato in atti d’ufficio in concorso con l’assessore Antonio Pala ed altri per il rilascio, nel 1969, delle licenze di costruzione alla Magliana, nonostante le aree fossero a sette metri sotto il livello del Tevere. Fu poi assolto con formula piena. Al di fuori della carriera politica e sindacale, Rinaldo Santini è stato primo referendario della Corte dei Conti. Profondo conoscitore della cultura romana, nel 1968 è stato ammesso nel “Gruppo dei Romanisti” ed ha scritto diversi articoli sull’annuario “Strenna dei Romanisti”. È morto il 6 luglio 2013, all’età di 98 anni. (fonte: wikipedia)
Giulio Santarelli
Giulio Santarelli (Marino, 22 novembre 1935) è un politico e imprenditore italiano.
Esponente del Partito Socialista Italiano, dal 1961 al 1967 è sindaco di Marino con il sostegno determinante della Democrazia Cristiana. Tra il 1977 e il 1983 ricopre la carica di Presidente della Regione Lazio; quindi viene eletto alla Camera dei deputati alle elezioni politiche del 1983 nelle file del Partito Socialista Italiano, è riconfermato deputato con lo stesso partito alle elezioni politiche italiane del 1987. Nella IX legislatura è sottosegretario al Ministero dell’agricoltura e delle foreste nel primo governo Craxi (1983-1986), primo governo a guida socialista e terzo governo più longevo della storia repubblicana italiana. Viene confermato allo stesso posto dal secondo governo Craxi (1986-1987). Nella X legislatura è sottosegretario al ministero delle partecipazioni statali sia sotto il governo Goria che nel governo De Mita, sostenuti entrambi dal Pentapartito. Quest’ultima volta giura il 14 aprile 1988, ma presenta le sue dimissioni dalla carica all’inizio dell’anno seguente, dimissioni accettate il 2 marzo 1989. Viene sostituito da Sebastiano Montali. Ha terminato il suo mandato di deputato il 22 aprile 1992. Dopo una breve parentesi, si candida in occasione delle elezioni regionali laziali del 1995 nella lista denominata “Socialisti Laici – Sinistra Liberale”, apparentata con la Lista Marco Pannella . Pur risultando il candidato più votato della lista, non viene eletto. Dal 1990 al 1992, è stato di nuovo sindaco di Marino. Nel 2001 è nominato presidente dell’Arsial, l’agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura, carica che ha ricoperto fino al 2005. Dal 1985 segue con la sua famiglia la produzione di vini di varie tipologie presso la sua proprietà agricola in località Castel de’ Paolis. (fonte: wikipedia)
Bruno Landi
Bruno Landi (Capalbio, 19 settembre 1939) è un politico italiano. Già due volte Presidente del Lazio, consigliere regionale e deputato alla Camera nell’XI legislatura per il Partito Socialista Italiano, ha successivamente aderito al Nuovo PSI. Viene arrestato il 9 gennaio 2014, insieme con il proprietario dell’area della discarica di Malagrotta Manlio Cerroni, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Viene assolto nel novembre 2018. (fonte: wikipedia)
Gabriele Panizzi
Gabriele Panizzi (Terracina, 11 marzo 1937) è un politico italiano, esponente del Partito Socialista Italiano e già parlamentare europeo. Dal 1984 al 1985 fu presidente della regione Lazio. È subentrato al Parlamento europeo nel maggio 1994 dopo essere stato candidato alle elezioni del 1989 per la lista del PSI. (fonte: wikipedia)
Sebastiano Montali
Sebastiano Montali (Messina, 25 gennaio 1937) è un politico italiano. Esponente del Partito Socialista Italiano, dal 1985 e al 1987 è stato Presidente della Regione Lazio. È stato deputato nazionale eletto nella X legislatura dal 1987 al 1992. Successivamente è divenuto sottosegretario di Stato al Ministero delle partecipazioni statali nel governo De Mita, nel governo Andreotti VI e nel governo Andreotti VII.
È stato più volte consigliere comunale a Ciampino (dal 1990 al 1993 e dal 1998 al 2006) e sindaco di Ciampino dal 1978 al 1980. (fonte: wikipedia)
Giorgio Pasetto
Giorgio Pasetto (Nettuno, 4 luglio 1941) è un politico e giornalista italiano.
Giornalista, già esponente della Democrazia Cristiana negli anni ’90, è stato presidente della Regione Lazio dal 1992 al 1994. Indi viene eletto alla Camera dei Deputati nella XIII e XIV legislatura con l’Ulivo e al Senato della Repubblica nella XV legislatura. (fonte: wikipedia)
Arturo Osio
Arturo Osio (Bellano, 23 ottobre 1932) è un politico italiano. È stato uno dei fondatori del WWF in Italia. Nel 1995 è divenuto Presidente della Regione Lazio con il sostegno di un’ampia alleanza, allora considerata inedita, tra Partito Democratico della Sinistra e Partito Popolare Italiano. (fonte: wikipedia)
Piero Badaloni
Piero Badaloni (Roma, 8 settembre 1946) è un giornalista, scrittore e politico italiano.
Nel 1995 è eletto Presidente della Giunta Regionale del Lazio come indipendente, appoggiato dalle liste del centro-sinistra; in questo ruolo, nel 1996 viene eletto Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Finito il mandato di presidente della Regione Lazio, si ricandida ma viene sconfitto da Francesco Storace. (fonte: wikipedia)
Francesco Storace
Francesco Storace (Cassino, 25 gennaio 1959) è un politico e giornalista italiano, dal 2019 direttore del Secolo d’Italia. Nel corso della sua carriera politica, ha ricoperto gli incarichi di ministro della Salute, parlamentare e presidente della Regione Lazio. Venne eletto alle elezioni del 16 aprile 2000 presidente della Regione Lazio ottenendo quasi un milione e mezzo di voti. Tra i provvedimenti della sua giunta vi fu l’apertura dell’ospedale Sant’Andrea e di altri centri di cura; fu riavviata la sperimentazione del discusso metodo Di Bella contro i tumori (su cui il Consiglio superiore di sanità esprimerà alla fine un parere negativo), introducendo un rimborso dei farmaci per i pazienti meno abbienti; Storace promosse inoltre aiuti internazionali a medici e ospedali del terzo mondo, al fine di “globalizzare” la sanità per offrire livelli di eccellenza nelle zone più povere del pianeta (anche tramite vie telematiche), e per dare una risposta al fenomeno sociale dell’immigrazione. Storace stanziò anche sussidi per le famiglie regolarmente sposate in Chiesa o in Comune; questo atto suscitò alcune critiche da parte della sinistra che gli contestava di escludere dal provvedimento le coppie di fatto, critiche che egli giudicò infondate affermando che la sua legge serviva a contrastare la povertà, e di aver stanziato fondi anche per le ragazze madri ribadendo comunque di avere come obiettivo principale quello di aiutare i giovani a sposarsi.
Nel 2003 fa deliberare l’istituzione del giorno del ricordo, per commemorare le vittime italiane delle foibe jugoslave, e «superare vecchie divisioni e rancori nel ricordo di una delle persecuzioni più feroci compiute contro gli italiani»; insieme ad essa fu inserita la giornata di celebrazione per la proclamazione della Repubblica Romana del 1849, per «radicare nel Risorgimento quel complesso di valori e di principi universali che saranno poi trasfusi in tutte le costituzioni liberali».
Nel 2006 alle elezioni politiche del 2006 viene eletto senatore e, nel terzo governo Berlusconi, divenne Ministro della Salute. In qualità di ministro aumentò di 100 milioni i fondi per la ricerca sanitaria, guadagnandosi gli apprezzamenti dell’oncologo Umberto Veronesi. Tra gli altri provvedimenti, Storace fece sospendere la sperimentazione della pillola abortiva, chiedendo il rispetto rigoroso delle procedure e delle indicazioni del Consiglio superiore di sanità. La sua ordinanza suscitò reazioni critiche da parte della sinistra, mentre incontrò giudizi favorevoli presso ambienti cattolici. (fonte: wikipedia)
Pietro Marrazzo
Pietro Marrazzo, detto Piero (Roma, 29 luglio 1958), è un giornalista, conduttore televisivo ed ex politico italiano, presidente della Regione Lazio dal 2 maggio 2005 al 27 ottobre 2009.
Nel novembre 2004 ha accettato di candidarsi per la carica di presidente della Regione Lazio, con la coalizione di centrosinistra, L’Unione, in occasione delle elezioni regionali dell’aprile 2005, in cui ha vinto con il 50,7% dei voti.
A fronte dell’emergenza rifiuti nella Regione Lazio, Marrazzo ha assunto una gestione commissariale che, secondo una sua prima dichiarazione, sarebbe dovuta scadere il 31 gennaio 2007, ma poi è stata da lui prorogata fino al 24 giugno 2008, data in cui è stato presentato al Consiglio regionale lo stato di attuazione delle misure per l’uscita dall’emergenza. Marrazzo ha preferito attuare una politica di chiusura delle discariche già esistenti, affermando che un loro ampliamento non è all’ordine del giorno. E ha puntato sul rilancio della raccolta differenziata, con l’obiettivo di raggiungere il 50% nel 2011, con investimenti per oltre 300 milioni di euro da destinare alle Province e ai Comuni del Lazio. In particolare, è stato raggiunto un accordo con il Comune di Roma per portare la raccolta differenziata fino al 45% entro il 2013. Nel 2008, per cercare di riorganizzare la macchina amministrativa, Marrazzo ha dato avvio al cosiddetto “progetto trasparenza”, promosso dal governo, col quale sono stati messi a disposizione dei cittadini su Internet i dati di diverse strutture dirigenziali (retribuzioni, orari di lavoro, dati su promozioni e trasferimenti, incentivi di produttività). L’iniziativa ha ricevuto l’approvazione del Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. All’inizio dell’attività di governo, Marrazzo ha chiamato tutte le Asl e le aziende ospedaliere a una verifica sui conti della sanità. Dai documenti contabili trasmessi dalle Aziende sanitarie, ospedaliere, dagli Irccs e dai Policlinici è emerso un debito di circa 10 miliardi accumulato negli anni precedenti.
All’inizio del 2007, è stato sottoscritto con il Governo un piano di rientro per l’abbattimento del debito e la nuova gestione del sistema sanitario regionale. Il debito, che era stato oggetto di transazioni con le banche, è stato ristrutturato grazie ad un prestito della Cassa Depositi e prestiti pari a cinque miliardi di euro. Per far fronte all’indebitamento della sanità regionale, Marrazzo ha assunto ad interim l’assessorato alla sanità; nel luglio del 2008 è stato quindi nominato dal Governo commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro. Tra i provvedimenti, ha predisposto la chiusura di alcuni ospedali romani, tra cui il Forlanini e il San Giacomo, decisione che ha provocato varie proteste da parte degli ospedalieri interessati e di numerose associazioni di residenti. Sui tagli decisi da Marrazzo è giunto l’allarme di Confindustria che teme una perdita di 3.500 posti di lavoro.
A partire dal 17 settembre 2008 Marrazzo ha reintrodotto il pagamento del ticket sui medicinali nelle farmacie del Lazio, in base a un decreto che è stato contestato da associazioni come Federfarma, Cosnil, Federitalia Consumatori, a causa dei disagi a cui potrebbero andare incontro i cittadini delle fasce più deboli. Il 30 settembre successivo Marrazzo ha ottenuto dal governo Berlusconi lo sblocco di fondi pari a 5 miliardi di euro, dovuti dallo Stato alla Regione, come già indicato dalla Corte dei Conti del Lazio, con cui rimpinguare le casse della regione per far fronte all’indebitamento della spesa sanitaria che ammonterebbe a 9 miliardi e 700 milioni; inoltre, il governo regionale si è impegnato col ministro Sacconi a ridurre tale debito entro il 2009.
Il 18 febbraio 2009 la giunta regionale di Marrazzo subisce le dimissioni degli esponenti del Partito dei Comunisti Italiani, che passano all’opposizione, a seguito della sua decisione di modificare la composizione della giunta inserendo Francesco Dalia al posto di Marco Di Stefano, entrambi esponenti del PD, e Vincenzo Maruccio dell’Italia dei Valori al posto di Mario Michelangeli del PDCI. Per fronteggiare la crisi economica, la Regione ha raggiunto un accordo con Unicredit e Unionfidi, per anticipare gli assegni ai lavoratori Alitalia in cassa integrazione.
Il 23 ottobre 2009 viene diffusa la notizia che Marrazzo sarebbe stato ricattato da quattro militi dei Carabinieri, in possesso di un video che mostrerebbe un incontro tra il presidente ed una transessuale, con apparente presenza di sostanze stupefacenti, avvenuto nel luglio precedente in un appartamento di via Gradoli, nella zona di Tomba di Nerone a nord di Roma. Tale relazione è stata descritta da Marrazzo come un rapporto mercenario occasionale. In seguito al clamore mediatico sollevato dalla vicenda, dopo aver inizialmente negato il proprio coinvolgimento, Marrazzo ha ammesso il fatto, definendolo “frutto di una mia debolezza della vita privata”, autosospendendosi dalla carica di Presidente della Regione Lazio e trasferendo i poteri al vicepresidente e assessore all’Urbanistica Esterino Montino.
Il 19 aprile 2010 la Corte di Cassazione ha dichiarato Marrazzo vittima di un complotto organizzato da Carabinieri infedeli. La Suprema Corte ha escluso altresì ogni addebito nei suoi confronti, considerando la droga per solo uso personale e non ravvisando illeciti nell’utilizzo dell’auto blu nel corso dei suoi incontri, perché i regolamenti non ne prevedevano restrizioni all’uso. La sentenza in particolare ha precisato che i carabinieri avevano attuato un’accurata preparazione di quella scena, che prevedeva non solo la presenza della droga ma anche (nello stesso tavolino, accanto al piatto che la conteneva) della tessera personale della vittima, affinché non vi fossero dubbi sulla identificazione del politico. Un comportamento proteso a non dar scampo all’allora presidente della Regione, a renderlo vulnerabile e disponibile a soddisfare ogni loro possibile richiesta, di denaro, effettivamente preteso, sul momento o di altre elargizioni o favori; un comportamento proteso a confezionare un documento appetibile dalla stampa scandalistica, e dunque proficuamente commerciabile. (fonte: wikipedia)
Esterino Montino
Esterino Montino (Roma, 6 aprile 1948) è un politico italiano, dal 2013 sindaco di Fiumicino ed ex senatore.
Eletto senatore per il partito dei Democratici di Sinistra nella XIV Legislatura (2001-2006), è stato confermato nella XV Legislatura (2006-2008) nelle liste dell’Ulivo.
È stato membro della 8ª Commissione permanente Lavori pubblici, comunicazioni del Senato. Membro della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
È stato dal maggio 2005 al marzo 2007 segretario della Federazione Romana dei Democratici di Sinistra. È stato Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roma nell’anno del Giubileo.
Il 13 marzo 2008 diventa vicepresidente ed Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, prendendo il posto di Massimo Pompili.
Il 24 ottobre 2009 riceve da Piero Marrazzo, autosospesosi dall’incarico di Presidente della Regione Lazio perché coinvolto in uno scandalo, la delega per tutte le competenze in carico al presidente regionale.
È stato Capogruppo PD della regione Lazio e dall’11 giugno 2013 è sindaco del comune di Fiumicino, rieletto nel giugno 2018 con il 57,22% dei voti. (fonte: wikipedia)
Renata Polverini
Renata Polverini (Roma, 14 maggio 1962) è una sindacalista e politica italiana, ex segretario generale dell’Unione Generale del Lavoro (UGL). Eletta presidente della Regione Lazio per il centro-destra nel 2010, ha presentato le proprie dimissioni il 27 settembre 2012. È stata membro del Comitato economico e sociale europeo.
Il 16 dicembre 2009 viene ufficializzata la sua candidatura a Presidente della Regione Lazio con Il Popolo della Libertà per le elezioni regionali previste nella primavera del 2010. La Polverini ha promesso, in caso di elezione, di rivoluzionare il sistema della sanità laziale, evitando di chiudere ospedali o di tagliare posti letto, e che non vi sarà un assessorato separato per la sanità.
La Polverini è appoggiata anche dall’Unione di Centro, da La Destra, e da una lista civica per Polverini. Per via dell’esclusione delle liste del Popolo delle Libertà dalle elezioni nel Lazio (relativamente alla sola Provincia di Roma), a cui seguono ricorsi all’Ufficio Elettorale, al TAR e al Consiglio di Stato che il 20 marzo ne sancisce la definitiva esclusione, il PdL decide di invitare i propri elettori a far convergere i voti sulla lista civica Polverini Presidente.
Dopo uno spoglio che ha visto fino alle ultime ore un testa a testa con la candidata del centro-sinistra Emma Bonino, il 30 marzo Renata Polverini vince la corsa alla presidenza della Regione Lazio con il 51,14% dei consensi contro il 48,32% della Bonino.
Nel 2011 la Polverini riceve il parere positivo della Commissione europea per un’ulteriore deroga ai limiti europei per procedere ad interventi di potabilizzazione dell’acqua per riduzione dei livelli di arsenico nei comuni del Lazio.
Il 9 giugno 2011 il Consiglio Regionale del Lazio respinge (con 26 sì e 42 no) una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro la Giunta Polverini. Votano a favore Partito Democratico, Federazione dei Verdi, Lista Bonino-Pannella, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà e Italia dei Valori. Votano contro Il Popolo della Libertà, Unione di Centro, Lista Polverini, La Destra e Futuro e Libertà per l’Italia. Non partecipa al voto Alleanza per l’Italia. Nel 2012, in seguito a un esposto presentato dal consigliere regionale Francesco Battistoni, un’inchiesta della magistratura riguardante il consigliere regionale Franco Fiorito porta alla luce un sistema di notevoli fondi elargiti ai membri del Consiglio regionale del Lazio, usati spesso per finalità non concernenti l’attività politica del gruppo ma per scopi privati. La Polverini minaccia le proprie dimissioni nel caso non fossero apportati dei tagli drastici e immediati a un tale sistema di elargizioni così copioso e poco trasparente. In seguito a una mozione della stessa Polverini il Consiglio regionale decide di dimezzare le proprie Commissioni, riducendo della metà i fondi elargiti ai gruppi regionali e abolendo i gruppi composti da un solo membro. La governatrice annuncia allora, in un primo momento, di rimanere al suo posto. A causa dello scalpore provocato dallo scandalo, però, i consiglieri dell’opposizione di sinistra e in parte di centro minacciano di rassegnare le loro dimissioni per andare al voto anticipato, mentre l’UDC che sostiene la maggioranza di centrodestra, dopo aver inizialmente difeso la Polverini per bocca del suo leader Pier Ferdinando Casini, si accoda nel prospettare le dimissioni dei propri consiglieri alla Regione. Il 24 settembre 2012 allora, non intendendo proseguire il lavoro della sua giunta con un consiglio dimezzato, la Polverini durante una conferenza stampa annuncia di voler rimettere il mandato di presidente della Regione Lazio, restando in carica per il disbrigo degli affari correnti fino alle prossime elezioni anticipate, dichiarandosi «inorridita da quanto avvenuto». Presenta ufficialmente le proprie dimissioni il 27 settembre. (fonte: wikipedia)
Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti è nato nel 1965 a Roma, dove vive con la moglie e le due figlie. Nel febbraio 2013 è stato eletto presidente della Regione Lazio con 1.330.398 voti.
Prima è stato presidente della Provincia di Roma (dal 2008 al 2012), deputato al Parlamento europeo e consigliere comunale di Roma.
Inizia il suo impegno nell’associazionismo prendendo parte al movimento per la pace nel 1982. A diciassette anni è stato tra i fondatori dell’associazione di volontariato antirazzista ‘Nero e non solo’, impegnata nelle politiche dell’immigrazione e per una società multietnica e multiculturale.
Nel 1991 viene eletto Segretario Nazionale della Sinistra Giovanile e l’anno successivo Consigliere Comunale di Roma. Sono anni di grande impegno per lo sviluppo sostenibile e in difesa dell’ambiente, della legalità e contro la mafia.
Dal 1995 al 1997 Nicola Zingaretti è presidente dell’Unione Internazionale della Gioventù Socialista (IUSY) e Vice Presidente dell’Internazionale Socialista.
In questi anni lavora per ricostruire la rete con i partiti e le organizzazioni giovanili democratiche e progressiste in Bosnia-Herzegovina e si impegna per il processo di pace tra Israele e Palestina.
Dal 1998 al 2000 è responsabile delle Relazioni Internazionali presso la Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra.
Nel 1999, con una delegazione DS, è stato in Birmania per sostenere il ‘movimento per la democrazia’, incontrando il Premio Nobel per la Pace 1991 Aung San Suu Kyi. Lo stesso anno organizza il viaggio del Dalai Lama a Roma.
Nel 2000 viene eletto segretario dei Democratici di Sinistra di Roma.
Nel marzo del 2004 viene eletto al Parlamento Europeo con 213.000 preferenze e diventa presidente della delegazione italiana nel Partito Socialista Europeo.
Al Parlamento europeo Zingaretti si occupa di protezione dei consumatori, volontariato, disabilità e diritti civili. Lavora in difesa dell’industria tessile europea e per il ‘made in Italy’.
Nel 2007 riesce a far approvare una direttiva che attribuisce sanzioni penali per i contraffattori che importano merci illegali e pericolose dai paesi extra-UE. Per questo riceve la nomination al MEP Award, il prestigioso riconoscimento che viene attribuito ogni anno ai deputati europei più meritevoli.
Nel novembre 2006 viene eletto al primo turno Segretario regionale del Lazio dei Democratici di Sinistra. L’anno successivo, alle primarie del Partito Democratico viene eletto con 282.000 voti (85,31%) Segretario del Pd nel Lazio.
Il 28 aprile 2008 viene eletto Presidente della Provincia di Roma dove realizza una serie di progetti con l’obiettivo di migliorare la qualità della spesa pubblica, la vita nei quartieri e nelle città e contribuire allo sviluppo economico del territorio.
Fra i progetti più importanti Provincia Wi-Fi, che permette di navigare gratis in internet in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo a Roma e in provincia. Nel 2011 inaugura Porta Futuro, un innovativo centro per il lavoro e la formazione.
Nel febbraio 2013 è stato eletto presidente della Regione Lazio con 1.330.398 voti. Il 12 marzo 2013 è stato proclamato dalla Corte d’Appello 19° presidente della Regione Lazio.
Nel marzo 2018 è stato il primo presidente rieletto della Regione Lazio. (fonte: regione.lazio.it)